Chiesa di San Lorenzo, Cento.
Chiesa di San Lorenzo - Piazza Cardinal Lambertini 44042 Cento (FE)
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Un percorso tra i capolavori del Guercino, e della sua scuola, fino a oggi nascoste all’occhio del pubblico perchè provenienti da chiese e palazzi chiusi per restauro - È il contenuto della mostra “Guercino, un nuovo sguardo". Opere provenienti da Forlì e da altri luoghi nascosti” che inaugura sabato 21 settembre negli spazi della chiesa di San Lorenzo a Cento (Fe) - Venti grandi quadri, quasi tutte pale d’altare, praticamente inedite, per un evento che fa parte del progetto di rinascita del Guercino in Emilia-Romagna.
Vantaggio abbonati Card Cultura: ingresso ridotto € 6
“Ovunque si respira Guercino”: così si può sintetizzare il resoconto della sosta di Johann Wolfgang von Goethe a Cento, in provincia di Ferrara, città emiliana che ha dato i natali al pittore Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino. Frase che è anche l’intestazione dell’iniziativa della Regione Emilia-Romagna, iniziata due anni fa, di scoperta e valorizzazione di tutti quei luoghi emiliano-romagnoli dove sono conservate le opere del maestro del Barocco, per celebrare e indagare a fondo questo magnifico pittore.
Un’intensa attività di ricerca e promozione che ha portato a un altro straordinario episodio di questo progetto: la nuova mostra che apre a Cento (Fe) sabato 21 settembre negli spazi della chiesa di San Lorenzo con il titolo: “Guercino, un nuovo sguardo. Opere provenienti da Forlì e da altri luoghi nascosti”.
Venti grandi opere, la maggior parte inedite pale d’altare, a firma di Guercino e dei suoi allievi, che fino ad oggi erano nascoste all’occhio del pubblico perché custodite in sedi non visitabili. Un percorso tra i capolavori del Guercino e della sua scuola provenienti da vari luoghi chiusi: chiese ancora inagibili a causa del sisma del 2012 e musei in corso di ristrutturazione, che hanno affidato alla città natale dell’artista questi capolavori “invisibili”.
Partendo dalla generosità del Comune di Forlì, che ha messo a disposizione cinque grandi opere di norma provenienti dal Palazzo del Merenda chiuso per ristrutturazione.
Sono due le grandi pale che lo stesso Guercino inviò alla città, in grado di dimostrare la straordinaria tenuta qualitativa che connota la fase estrema dell’artista: l’”Annunciazione” (1648) e “San Giovanni Battista” (1653-1655).
Ad esse si affiancano la bellissima “Madonna del Rosario con i santi Domenico e Caterina” del nipote di Guercino Benedetto Gennari e, destinate sempre a chiese forlivesi, la pala con i “Santi Anna e Gioacchino inginocchiati di fronte all’Eterno” di Cristoforo Serra, allusiva al mistero dell’Immacolata Concezione. Accanto lo “Sposalizio mistico di santa Caterina d’Alessandria”, opera sorprendente dell’ancora poco noto Giuseppe Maria Galeppini.